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Lo storico Marzio Romani è riuscito a raccogliere scritti dedicati alla dottrina di Zappa, ma anche i ricordi dei suoi allievi e successori, tra cui si annoverano Luigi Guatri e Tancredi Bianchi, e alcune valutazioni sulla sua eredità intellettuale. Zappa era fortemente convinto della dignità accademica della nuova scienza, che doveva così discostarsi dalla semplice ragioneria, grazie a una ampia definizione dell'azienda, che ricomprende ogni corpo intermedio tra l'individuo e la collettività; non solo, dunque, le imprese, ma anche le famiglie e le amministrazioni pubbliche. In questo modo gli studi aziendali potevano rientrare nell'alveo di quelli economici e Zappa poté ricoprire la prima cattedra di professore ordinario della Bocconi. Una raccolta di lettere, il saggio biografico dello stesso Romani e di Giorgio Brunetti e i ricordi di Guatri e Bianchi consentono di porre l'attenzione anche sul personaggio Zappa. Ne risulta il profilo di uno studioso davvero instancabile, che dedica alle proprie invenzioni intellettuali ogni energia disponibile, nonché un maestro severo e rigoroso, vero spauracchio degli studenti per la durezza del suo esame. Negli ultimi anni di attività, avendo ormai perso la vista, non rinunciò a proseguire gli studi e le pubblicazioni, grazie alla collaborazione devota di due figlie.